Ieri, giovedì 29 Settembre 2022, si è celebrata la terza Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi di cibo e le perdite alimentari. I concetti di Food Waste (spreco alimentare) e Food Loss (perdita alimentare) sono essenziali e hanno assunto sempre maggiore importanza: la perdita e lo spreco alimentare, che hanno luogo rispettivamente lungo tutta la filiera dalla produzione (food loss) e nel momento del consumo e post-consumo (food waste), causano grossi danni ambientali ed economici, senza contare le problematiche etiche che questo fenomeno comporta. I dati dell’ultimo report di Feedback EU sono allarmanti: nel 2012 l’Unione Europea, al netto di 138 milioni di tonnellate di prodotti agricoli importati, ha gettato circa 153,5 milioni di tonnellate di cibo, quantità pari ad una perdita di 143 miliardi di euro e che ha contribuito al 6% del totale della CO2 prodotta in Europa.
43 organizzazioni appartenenti a 20 paesi dell’UE, tra cui Zero Waste Europe e Feedback EU ma anche piattaforme contro lo spreco alimentare come Too Good to Go e OLIO, hanno fatto un appello alle istituzioni europee chiedendo di ridurre lo spreco alimentare dal campo alla tavola del 50% entro il 2030. Per quanto questo traguardo sembri difficoltoso, è essenziale fissare questo target ambizioso per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile indicato dall’ONU in merito al consumo e alla produzione responsabili (SDG* 12) ed in particolare il target relativo allo spreco alimentare (Target 12.3).
Risulta fondamentale porre il focus sulle aziende agricole, sulle imprese di trasformazione e sui servizi alimentari. Se gli sforzi per il raggiungimento del traguardo si limitassero unicamente a coprire i rifiuti alimentari prodotti nella fase di consumo e post-consumo, si escluderebbe infatti tra il 48-76% del totale dei rifiuti alimentari, rendendo impossibile il conseguimento dell’obiettivo.
Inoltre, Andrea Segrè, professore ordinario di Politica agraria internazionale all’Università di Bologna e Direttore scientifico di Waste Watcher International, pone l’accento sul forte collegamento fra abitudini di consumo, spreco alimentare e diete sane e sostenibili. Proprio questo punto rappresenta un aspetto fondamentale della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi di cibo e le perdite alimentari: il cambiamento delle abitudini alimentari dei cittadini dell’Unione Europea può infatti ridurre notevolmente lo spreco alimentare, ma può anche avere un impatto positivo sulla filiera di produzione, influenzando l’offerta dei produttori.
Per approfondimenti:
Giornata sprechi alimentari: “L’Europa spreca più cibo di quanto ne importa” (Economiacircolare.com)
Spreco alimentare, italiani sempre più consapevoli ma solo il 43% ne conosce l’entità (Ecodallecittà.it)
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Alessio Haberstumpf
*Sustainable Development Goal (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile)