La proposta di regolamento imballaggi della Commissione UE: la posizione di Montecitorio

Montecitorio non condivide la proposta UE di regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio, ma un nuovo rapporto ONU, così come diverse Ong europee, mostrano quanto questa nuova legislazione sia necessaria

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La Proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio della Commissione UE, presentata il 30 novembre 2022, genera perplessità nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati. Le due commissioni hanno pubblicato un documento ufficiale nel quale evidenziano alcune carenze e propongono delle modifiche da effettuare.
Necessaria, secondo Montecitorio, una nuova valutazione d’impatto: in particolare il comunicato evidenzia come critico il maggiore peso dato al riutilizzo degli imballaggi rispetto al loro riciclo, con un potenziale svantaggio per gli Stati con un elevato tasso di riciclo e un sistema di trattamento di rifiuti centrato sul recupero di materia, oltreché un sistema impiantistico volto alla produzione di imballaggi.
Fa discutere anche la scelta dell’atto giuridico: un Regolamento è infatti vincolante e direttamente efficace all’interno dei singoli Stati Membri, mentre una Direttiva stabilirebbe gli obiettivi generali, demandando ai singoli Paesi il recepimento con la definizione delle disposizioni per il loro raggiungimento.
Le due commissioni richiedono inoltre: di escludere gli imballaggi in PET per alimenti e bevande e gli imballaggi dei farmaci, dalla percentuale di materiale plastico riciclato; di avere una maggiore applicazione per gli imballaggi compostabili nei Paesi dotati di strutture idonee al riciclo organico; di escludere dagli obblighi di riutilizzo, e dall’istituzione del deposito cauzionale, tutti gli Stati che riciclano elevate quantità di rifiuti da imballaggio. In realtà nella proposta esiste già una deroga all’introduzione del DRS (Deposit Return System) per i Paesi che garantiscono il 90% di raccolta dell’immesso al consumo.

 

Diversa invece la posizione dell’UNEP (Programma ambientale delle Nazioni Unite): in un nuovo rapporto pubblicato prima del secondo round di negoziati a Parigi è delineato un accordo globale mirato a cambiare il modo in cui produciamo, utilizziamo e smaltiamo la plastica, per creare un approccio circolare che ne ridurrebbe l’inquinamento dell’80% entro il 2040. Nello specifico, i cambiamenti di mercato necessari individuati sono:
    • eliminare la plastica non necessaria
    • riutilizzare gli imballaggi mediante ricarica e sistemi di vuoto a rendere
    • riciclare migliorando i sistemi di raccolta e avvio a recupero e rimuovendo i sussidi ai combustibili fossili
    • riorientare e diversificare i prodotti sostituendo con materiali alternativi (carta o materia biodegradabile e compostabile) gli imballaggi per l’asporto.

Allo stesso modo, l’alleanza Rethink Plastic, insieme ad 81 organizzazioni di società civile e imprese, con l’obiettivo di prevenire i rifiuti da imballaggio, scrivono una lettera aperta alle istituzioni europee, nella quale chiedono di dare sostegno al riutilizzo per il settore del cibo d’asporto, di valutare criticamente il confronto tra il packaging riutilizzabile e il monouso senza essere influenzati da interessi acquisiti, e di stabilire incentivi economici per il riutilizzo degli imballaggi.
Questa lettera è accompagnata da una scheda informativa in sette punti che mostra i vantaggi del favorire l’imballaggio riutilizzabile rispetto al monouso.

 

Il problema non è quindi legato alla plastica in quanto tale, ma riguarda soprattutto l’idea di usa e getta.
La soluzione non risiede solo nell'ottimizzare il recupero e il riciclo, ma nel ridurre globalmente la quantità di rifiuti prodotti. Per fare ciò, è essenziale che i cittadini siano adeguatamente informati e consapevoli, e che sia promossa l'adozione di politiche e pratiche aziendali rispettose dell'ambiente per ridurre l'impatto sul nostro pianeta.

 


 

Aggiornamento dell’iter di approvazione del regolamento sugli imballaggi
Il 21 luglio 2023 si sono espresse al Parlamento europeo tre Commissioni: la Commissione per l’industria, la ricerca e la scienza (ITRE), la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) e la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI). Tutte e tre le Commissioni hanno approvato gli emendamenti alla bozza di regolamento presentati dai relatori, che in alcuni casi modificano in modo profondo il testo proposto dalla Commissione europea, tenendo conto dei suggerimenti espressi dalle associazioni europee dei settori interessati.
L’ultima parola spetta alla Commissione ambiente (ENVI), il cui voto verrà espresso il 20 settembre 2023, per poi passare in Parlamento ad ottobre.

 


Alessia Santoro 

Per approfondimenti:
Montecitorio boccia la proposta UE di regolamento imballaggi (Polimerica)
Con riuso, riciclo e diversificazione si può ridurre l’inquinamento da plastica dell’80% entro il 2040 | Nuovo rapporto ONU (Eco dalle città)
Regolamento imballaggi, lettera aperta di 81 Ong europee per chiedere target ambiziosi di riuso (Eco dalle città)
Rubrica – Speciale Regolamento imballaggi  (Economia Circolare)


Leggi anche:
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