A un anno dal (teorico) recepimento della Direttiva SUP contro la plastica monouso: come siamo messi?

Il 3 Luglio 2021 è stato il giorno della scadenza imposta agli Stati membri dell’Unione Europea per il recepimento della Direttiva SUP (Single-Use Plastics). La direttiva si è resa necessaria per contrastare l’ingente presenza di plastiche inquinanti, specialmente in ambiente marino. I rifiuti plastici presenti in mare sfiorano infatti percentuali vicine all’85% sul complessivo di tutti i rifiuti presenti in tale ambiente.

Secondo l’osservatorio attivato da essenscia (Federazione Belga dell'industria chimica e scienze di vita), IK (Associazione tedesca per imballaggi e rivestimenti di plastica) ed EuPC (corpo rappresentativo europeo dei trasformatori di plastica), il recepimento della Direttiva appare attualmente non ottimale e frammentato. Il problema principale risulta essere la scarsa omogeneizzazione fra gli Stati membri circa le azioni intraprese per ridurre la plastica monouso: per esempio, solo 13 Stati membri su 27 hanno bandito le cannucce. Vi è anche il caso di chi, come l’Irlanda, ha scelto di andare oltre e adottare misure più stringenti rispetto a quelle previste dalla Direttiva.

Questa bassa armonizzazione costituisce un ostacolo alla piena implementazione di quanto previsto dalla Direttiva, minando gli sforzi di contrasto dell’inquinamento marino. Non solo, tra le principali conseguenze vi è anche il rischio che il principio di libera circolazione delle merci tra Stati – uno dei principi cardine e fondatore dell’Unione Europea – venga intaccato.

 

Quali sono le cause di questa frammentazione nel recepimento?

La risposta non è unica ed univoca ed il quadro delle responsabilità risulta complesso.

European Plastics Converters (EuPC), un corpo rappresentativo di tutte le filiere coinvolte nell’uso, commercio e smaltimento delle plastiche, identifica tra le principali cause di tale frammentazione l’eccessiva fretta nell’adozione della Direttiva e il ritardo nella pubblicazione da parte della Commissione Europea delle Linea Guida sul recepimento della SUP, avvenuta il 07/06/21.

In un proprio documento (unfolding the single-use plastics directive), Zero Waste Network (ZWE) fa notare invece come solo un forte sistema di monitoraggio e controllo può garantire il corretto recepimento e la giusta armonizzazione tra i differenti Stati membri. Si afferma infatti che, in assenza di uno schema di monitoraggio comune a tutti gli Stati, la frammentazione diventa inevitabile.

 

L’Italia rappresenta un caso lampante di recepimento della Direttiva che non ha rispettato i tempi stabiliti, e che si contraddistingue per il non aver messo al bando alcuni specifici prodotti.

L’Italia non ha infatti bandito i prodotti monouso in plastiche biodegradabili e compostabili certificati, appellandosi ad alcune esenzioni citate nell’articolo 11 della Direttiva SUP sull’igiene alimentare. Per l’Unione Europea, però, le plastiche biodegradabili e compostabili non sono escluse dalla definizione di plastica. Inoltre, questa scelta invalida parzialmente priorità alla riduzione e riuso riconosciuta dalla Direttiva stessa.

Infine, il caso dell’Italia mette in luce come, oltre alle problematiche legate alla scarsa armonizzazione nel recepimento, dietro la Direttiva SUP si nasconda un ulteriore pericolo. Come messo in luce da più parti, è necessario scongiurare il rischio di una pura e semplice sostituzione di materiali, che non contrasti in primis i prodotti monouso. Nel caso italiano in particolare, la paura è che questo recepimento incentivi la sostituzione delle plastiche con le bioplastiche (ma non solo) senza applicare vere e proprie azioni per ridurre il monouso.

Anche nel mondo scientifico emergono appelli per una più ampia regolamentazione del monouso. Nel paper scientifico Sustainability assessment of a single-use plastics ban si sostiene infatti che una stretta al monouso, a prescindere dal materiale impiegato, costituirebbe un’azione più completa e con maggiori benefici per l’ambiente.

 

Per approfondimenti:

Direttiva SUP, il punto sul recepimento (Polimerica)

Stop alla plastica monouso? Ecco cosa prevede l’adeguamento italiano alla direttiva Sup (EconomiaCircolare.com) 

 

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