Prospettive di riuso

La scadenza per il recepimento da parte dell’Italia della Direttiva SUP ha riacceso i riflettori sul nostro modello di consumo e sulla eccessiva produzione di rifiuti che questo comporta, in particolare considerando i prodotti usa e getta.

L’Associazione Comuni Virtuosi, attraverso Silvia Ricci - responsabile campagne dell’associazione  – già nel 2018 metteva in guardia dai rischi derivanti da misure mirate alla semplice sostituzione di materiali plastici con altri materiali, nella produzione di beni monouso. Tra questi vi sono:

  • rischio di contaminazione e inquinamento (bioplastica e carta – i materiali con cui più facilmente si sostituiscono i prodotti in plastica fossile – hanno un impatto minore ma “non fanno bene all’ambiente” come invece si potrebbe essere portati a pensare); 
  • la continua creazione di rifiuti, con quello che ne consegue in ordine alla loro gestione; 
  • lo sfruttamento di risorse superiore a quelle effettivamente rigenerabili; punto da non trascurare considerato che dalla fine degli ‘80 gli esseri umani hanno raggiunto la capacità di sostentamento delle risorse (Living Planet, WWF, 2004).

Se la sostituzione della plastica con altri materiali non è la soluzione, non lo è neppure il riciclo; come evidenziato da Tom Szaky, Amministratore delegato di Loop, il riciclo risolve i sintomi della produzione di rifiuti ma non elimina alla radice le cause del problema. Bisogna prevenire la generazione stessa dei rifiuti: attraverso la sostituzione prodotti e imballaggi usa e getta con beni e contenitori durevoli e riutilizzabili è possibile generare una decrescita del quantitativo di rifiuto prodotto. 
Prevenzione e riuso sono termini prioritari della gerarchia europea di gestione del rifiuto. Nonostante ciò l’attenzione sembra essere sbilanciata verso il riciclo. Neppure le aziende internazionali aderenti all’importante progetto The New Plastics Economy della Ellen McArthur Foundation, hanno preso impegni stringenti su prevenzione e riuso.

Risulta fondamentale quindi esplorare e implementare nuove pratiche di produzione e consumo in cui il riutilizzo soppianti l’usa e getta, rimuovendo eventuali ostacoli normativi e rendendo queste pratiche ordinarie e normativamente vincolanti per le aziende produttrici e distributrici europee.

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