L'e-commerce sta diventando sempre più un fenomeno da monitorare nell'ottica di una migliore gestione dell'impatto che questa modalità di vendita ha sull'ambiente. Nel 2023, gli acquisti online in Italia hanno registrato un+13% rispetto al 2022, mentre a livello mondiale l'aumento si attesta a poco meno del 9% (Osservatori.net digital innovation). Questi numeri costringono ad una maggiore attenzione da parte dei grandi colossi del commercio online sulla tematica della sostenibilità, cui si aggiunge anche l’intenzione di intercettare il segmento dei consumatori più consapevoli e sensibili, soprattutto quelli appartenenti alla cosiddetta generazione Z, che tendono ad incorporare valori come il rispetto ambientale nelle loro scelte di consumo.
Come riportato in un recente articolo (Amazon sostituisce le bolle con la carta), in questa direzione si sta muovendo da anni il più grande rivenditore online Amazon, sia promuovendo la riduzione degli imballaggi superflui, il cosiddetto overpacking, sia tramite la sostituzione dei classici imballaggi di plastica con nuove varianti in carta riciclata. La tendenza a sostituire la plastica con altri materiali, uno su tutti la carta, fa emergere però l’esigenza di effettuare un’accurata analisi del ciclo di vita di un prodotto e nello specifico delle sue fasi finali. Infatti, non si può sostenere tout court che uno sia meglio dell’altro, ma bisogna approfondire gli impatti che la loro produzione e il loro smaltimento possono generare a livello ambientale.
L’ultimo report di Comieco riporta un trend molto positivo riguardo la percentuale di imballaggi di carta e cartone avviati al riciclo, pari al 92,3% del totale. C’è però da sottolineare come questi dati considerino anche dinamiche connesse alle scorte di magazzino che hanno portato ad utilizzare nel 2023 imballaggi prodotti nel 2022, alterando potenzialmente i risultati. Di conseguenza, appare difficile indicare un’alternativa che risulti più sostenibile di altre in modo assoluto. Ad esempio, la produzione tramite riciclo di cartone ondulato, spesso usato per le spedizioni, richiede un processo più dispendioso sia in termini di costo che di risorse utilizzate, come acqua ed energia, oltre che una notevole quantità di emissioni CO2, di sei volte superiore rispetto a quelle generate per la produzione di involucri di plastica (PAC Worldwide). Bisogna però considerare, d’altra parte, che non tutti gli imballaggi di plastica risultano adatti ad essere riciclati. Infatti, sono numerosi quelli costituiti da materiali poliaccoppiati (indicati sulle confezioni con il numero 7, codici di riciclo), che risultano impossibili da selezionare e pertanto non potranno essere riciclati meccanicamente. È quindi necessario, affinché si raggiungano determinati obiettivi di sostenibilità e per lo sviluppo di un sistema di produzione e di commercio più ecocompatibile, dare la giusta importanza all’analisi del contesto generale in cui avviene una determinata produzione o un determinato processo di riciclo.
Tuttavia, il modo migliore per mitigare gli effetti dannosi sull’ambiente sarebbe quello di optare per una riduzione di materiali che spesso risultano non funzionali al contenimento e alla protezione del prodotto. In questa orbita si colloca il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi PPWR, approvato il 24 aprile 2024 dal Parlamento europeo, che definisce quale obiettivo entro il 2040 la riduzione del 15% degli imballaggi monouso e non necessari. (Leggi anche: Approvato il nuovo Regolamento Imballaggi - www.beataladifferenziata.it). Parallelamente, si dovrebbe valutare l’impiego di imballaggi progettati per essere riutilizzati più volte prima di essere riciclati o smaltiti, incentivando il consumatore anche attraverso sistemi cauzionali per la loro riconsegna.
In conclusione, i grandi player del mercato dovrebbero rivolgersi in maniera proattiva alle sfide del presente e del futuro nell’ambito della ricerca e dell’innovazione tecnologica, sfere cruciali per l’attuazione di un cambiamento, in modo da offrire ai consumatori alternative più sostenibili.
Angela Pia Zizzamia
Beatrice Fontana