
La Direttiva europea sulle plastiche monouso (c.d. Direttiva SUP) è entrata in vigore il 2 luglio 2019. Il senato italiano ha approvato, il 20 aprile 2021, la legge che conferisce al governo la delega per il suo recepimento (Legge di delegazione europea 2019-2020 – art.22).
Sono stati presentati i principi e criteri direttivi per la sua attuazione, che prevedono di:
- ridurre il consumo di prodotti monouso in plastica, limitandone gradualmente l’immissione sul mercato;
- incoraggiare l’uso di prodotti sostenibili e riutilizzabili;
- promuovere la transizione verso un’economia circolare;
- informare e sensibilizzare i consumatori, in particolare per ridurre la dispersione di rifiuti;
- introdurre una disciplina sanzionatoria.
In Italia, in contrasto con quanto definito dalla Direttiva SUP, sembrerebbe prospettarsi un recepimento che distingua tra plastica e bioplastica, escludendo quest’ultima dal bando. Nelle prossime settimane, quando il recepimento sarà formalizzato, si potrà valutare se l’Italia avrà adottato un recepimento in linea o difforme dalla direttiva europea (cosa che metterebbe a rischio il Paese da una procedura di infrazione).
Sono diverse le ragioni per le quali è stata vietata anche la plastica biodegradabile e compostabile. Da un lato, è stato definito necessario andare oltre il modello dell’”usa e getta”, per ridurre la quantità di rifiuti prodotti, che causano un grave danno ambientale soprattutto in mare e sulle coste. Dall’altro, non è ancora stato implementato un sistema che possa accogliere un aumento di rifiuti in bioplastica e trattarli nel modo corretto.
La Direttiva SUP non tratta esclusivamente di una sostituzione di materiali lasciando inalterato il modello dell’usa e getta, ma richiede interventi a monte della filiera in grado di ridurre drasticamente il consumo di risorse naturali, la pressione esercitata sull’ambiente e la produzione di rifiuti.
Fonti:
Articolo di Eco delle Città “Direttiva SUP plastica monouso”
Articolo di Polimerica “SUP, Cingolani difende carta e bioplastiche”