Procedura d’Infrazione UE: L’Italia Sotto Accusa per la Plastica Monouso

L’Unione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto delle direttive europee sulla plastica monouso e sulla trasparenza nel mercato interno. La questione ruota attorno alla Direttiva 2019/904, nota come Direttiva SUP (Single-Use Plastics), e alla Direttiva 2015/1535, che impone obblighi procedurali per la notifica delle regole tecniche nazionali.


Il cuore del problema è duplice. Innanzitutto, l'Italia non ha rispettato il periodo di tre mesi di sospensione tra la notifica alla Commissione Europea del progetto di regola tecnica e la sua adozione nella legislazione nazionale. Questo periodo è fondamentale per garantire trasparenza e prevenire ostacoli nel mercato interno europeo. Adottando la normativa sulla plastica monouso prima della scadenza di questo periodo, l’Italia ha violato le norme procedurali stabilite dalla Direttiva 2015/1535.
In secondo luogo, l’Italia non ha recepito correttamente alcune disposizioni della Direttiva SUP. La Commissione Europea ha evidenziato che le deroghe introdotte dal governo italiano, in particolare quelle riguardanti le plastiche biodegradabili e compostabili, non sono conformi alla direttiva europea. La Direttiva SUP mira a ridurre l’incidenza ambientale delle plastiche monouso, e include nella sua definizione di plastica anche quelle biodegradabili, senza prevedere eccezioni.
Il dialogo tra la Commissione Europea e il governo italiano ha avuto inizio durante l’amministrazione Draghi. Nel dicembre 2021, Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno, ha inviato un parere circostanziato all’Italia, sottolineando che il decreto italiano escludeva dalla definizione di plastica, e quindi dall’applicazione della direttiva, i film in plastica usati per rivestire prodotti in carta. Breton ha inoltre criticato le eccezioni per le plastiche biodegradabili, affermando che la direttiva include chiaramente anche queste.
Nonostante le comunicazioni e i richiami della Commissione, l’Italia ha proceduto con l’adozione della normativa senza attendere i sei mesi richiesti dal parere circostanziato, pubblicando il decreto legislativo sulla Gazzetta Ufficiale il 14 gennaio 2022. Questa mossa ha ulteriormente complicato la situazione, spingendo la Commissione ad avviare formalmente la procedura d’infrazione.


L’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili in Italia è un settore significativo, con una produzione annua di circa 128.000 tonnellate e un fatturato di oltre un miliardo di euro. Tuttavia, l’approccio italiano al recepimento della Direttiva SUP ha generato incertezze nel mercato. Mentre la produzione di plastiche monouso tradizionali è diminuita, quella delle bioplastiche è cresciuta del 23% tra il 2021 e il 2022. Nonostante ciò, le vendite di stoviglie in bioplastica compostabile sono calate del 20% nell'ultimo anno, a favore di prodotti in plastica tradizionale etichettati come riutilizzabili.


Quali sono i prossimi passi? 
Il governo italiano ha ora due mesi di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora inviata dalla Commissione Europea e fornire spiegazioni adeguate. In assenza di risposte soddisfacenti, la Commissione potrà emettere sanzioni contro l’Italia.


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