Microplastiche: petizione di Greenpeace per chiedere regole più rigide.

Le microplastiche, cioè le particelle di dimensioni inferiori ai 5 mm, possono formarsi per degradazione di rifiuti e materiali plastici ma anche essere aggiunte volontariamente ai prodotti industriali, come ad esempio cosmetici, vernici, fertilizzanti. Molto di frequente, purtroppo, sfuggono agli impianti di depurazione delle acque disperdendosi in mare, con gravissime conseguenze sulla vita animale e sulla catene trofiche. Greenpeace ha calcolato che solo in Europa ogni anno vengono disperse nell’ambiente 40 mila tonnellate di microplastiche aggiunte volontariamente a qualche prodotto. Per ridurre l'impatto devastante di questo rilascio Greenpeace ha lanciato una petizione per chiedere al nostro Ministero dell’Ambiente di sostenere la proposta dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) di divieto dell'aggiunta di microplastiche in numerosi prodotti e di introdurre regole più severe per evitare la dispersione in ambiente di plastiche e microparticelle. In più si chiede di estendere i divieti anche alle plastiche liquide, semisolide e solubili, di cui si conosce molto poco l'impatto ambientale. Per aderire alla petizione di Greenpeace è possibile consultare la pagina dedicata.

Fonte: Il Fatto Alimentare

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