La Commissione Europea è al lavoro sul nuovo Regolamento per sostituire la Direttiva del 2006. Questa norma presenterà molte novità, ma alcuni aspetti rappresenteranno una sfida per gli addetti ai lavori.
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Risale al 2006 la norma europea di regolamentazione delle batterie sul territorio comunitario (Direttiva 2006/66/CE): 16 anni fa la mobilità elettrica era ancora lontana dall’essere dominante e i dispositivi wireless non così diffusi.
Oggi però il contesto è molto differente: il mondo industrializzato è arrivato ad avere, e convivere, con un gran numero di oggetti alimentati da batterie e puntare sull’elettrificazione dei trasporti quale pilastro della futura mobilità verde e sostenibile: lo stop dell’immissione sul mercato di motori a combustione è infatti fissato al 2035. Si è reso dunque necessario un nuovo approccio, che consideri la corretta gestione dell’intero ciclo di vita degli accumulatori, così da rimanere al passo con il mercato internazionale e affrontare le sfide di taglio sociale ed ambientale odierne. Per quanto negli anni si siano succedute delle revisioni della Direttiva 2006/66/CE, questi importanti cambiamenti tecnologici e culturali dettano la necessità di una normativa aggiornata e congruente: la Commissione Europea sta infatti al momento valutando la proposta del nuovo Regolamento Batterie dell’UE che, una volta approvato (probabilmente entro la fine del 2022), sarà applicato immediatamente su tutto il territorio dell’Unione Europea.
Il Regolamento normerà tutti i tipi di batterie, ponendosi 3 obiettivi interconnessi:
- Rafforzare il funzionamento del mercato interno;
- Promuovere l’economia circolare;
- Ridurre gli impatti sociali e ambientali.
Le principali novità saranno:
- Introduzione di una nuova categoria di batterie, ovvero le batterie per veicolo elettrici (EV);
Mostra l'infografica: Batterie disponibili nell'UE
- Introduzione di requisiti per la progressiva riduzione dell’impronta di carbonio delle batterie dei veicoli elettrici, dei mezzi di trasporto leggeri e di quelle industriali;
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Introduzione dell’obbligo di dichiarazione nell’etichetta del contenuto minimo riciclato e di tutte le informazioni relative al prodotto;
Mostra l'infografica: Riciclo delle batterie nell'UE - Previsione di requisiti minimi di durata e prestazione per le batterie portatili e quelle industriali. Inoltre, la Commissione valuterà la possibilità di prevedere l’eliminazione graduale delle batterie portatili non ricaricabili ad uso comune: tali batterie a dal 1° gennaio 2023 dovranno essere contrassegnate da un’etichetta che informa i consumatori che sono “non ricaricabili”;
- Sostituibilità delle batterie portatili dei dispositivi e quelle dei mezzi di trasporto leggeri, che dovranno essere progettate in modo da consentirne la rimozione e una facile sostituzione;
Mostra l'infografica: Batterie e sostenibilità
- Obblighi di diligenza per i produttori, che saranno tenuti a rispettare standard di gestione dei rischi legati a: approvvigionamento, lavorazione e commercio di materie prime, sostanze chimiche e materie prime seconde;
- Aumento degli obbiettivi di raccolta delle batterie portatili;
- Creazione del passaporto elettronico delle batterie, per ciascuna EV e batteria industriale;
- Estensione delle disposizioni anche alle batterie per mezzi di trasporto leggeri, come monopattini e biciclette;
- Gestione del fine utilizzo con obiettivi di raccolta.
La proposta di Regolamento è ambiziosa e mira a far entrare l’UE in uno dei mercati strategici del prossimo futuro, con un approccio sostenibile che rispetti l’ambiente e contrasti le violazioni dei diritti umani. Tra gli addetti ai lavori sono nate alcune preoccupazioni, soprattutto in merito alla gestione del fine utilizzo. Eucobat, l’associazione europea dei sistemi nazionali di raccolta delle batterie, dopo aver fatto eseguire studi a consulenti indipendenti, è giunta alla conclusione che gli obiettivi di raccolta per il riciclo sono irrealistici. In ogni caso accoglie la proposta del un nuovo Regolamento considerandolo una sfida e sostenendo che andrà a risolvere vecchi problemi ma, per evitare di crearne di nuovi, invita alla cautela.
Tommaso Gregori
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