I rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata (scarti di cucina, sfalci d'erba e potature, residui vegetali) sono destinati - insieme ad altri scarti provenienti dai mercati, dalle industrie alimentari ecc... - al recupero di materia e/o energia negli impianti di compostaggio e di digestione anaerobica.
Negli impianti di compostaggio viene riprodotto, accelerandolo, il processo naturale di degradazione in presenza di ossigeno delle sostanze organiche, con la produzione finale di compost.
In questa immagine puoi vedere come si svolge il ciclo di produzione del compost in un impianto industriale oltre che avere delle informazioni dettagliate sulla produzione in Italia.
Cos'è il compost?
Il compost (o ammendante compostato) è un fertilizzante organico, ricco di humus (1), di flora microbica (2) e di microelementi (3), che lo rendono un ottimo prodotto adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal florovivaismo fino alle colture praticate in pieno campo.
Quanti tipi di compost esistono?
In Italia la produzione e la commercializzazione del Compost è regolata dal Decreto Legislativo n. 75/2010 e dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole n. 107/2013, che definiscono tre categorie di Ammendante Compostato in base alle componenti utilizzate per produrlo:
- Ammendante Compostato Verde (ACV), ottenuto da:
- scarti di manutenzione del verde ornamentale (es. sfalci d'erba, ramaglie, potature)
- sanse vergini o esauste (4)
- residui delle colture
- altri rifiuti di origine vegetale
- Ammendante Compostato Misto (ACM), ottenuto da:
- rifiuti organici da raccolta differenziata (es. rifiuto alimentare di cucine e mense)
- digestato da trattamento anaerobico
- rifiuti di origine animale, compresi liquami zootecnici
- rifiuti di attività agroindustriali
- Ammendante Compostato con Fanghi (ACF), ottenuto da:
Se vuoi saperne di più sul compostaggio consulta il sito del Consorzio Italiano Compostatori (CIC)
Note
1 Complesso di sostanze organiche presenti nel suolo, che influenza positivamente le proprietà chimiche e fisiche del terreno, favorendo la vita delle piante.
2 Insieme di batteri, alghe, funghi e piante: nel complesso vengono definiti anche come "Pedoflora" e svolgono un ruolo attivo per garantire la fertilità del terreno.
3 Elementi nutritivi essenziali per la vita delle piante che, pur essendo utilizzati in quantità limitatissime, svolgono un ruolo fondamentale, poichè entrano p.es. nella costituzione degli enzimi. Tra i microelementi ricordiamo il ferro, il rame, il boro, il manganese, lo zinco.
4 Sottoprodotto del processo di estrazione dell'olio di oliva, composto dalle buccette, dai residui della polpa e dai frammenti di nocciolino. Se contenenti ancora dell'olio vengono dette vergini, diversamente vengono dette esauste.
5 Termine generico per indicare scarti liquidi o solidi provenienti da attività industriali. In questo caso i reflui, per poter essere utilizzati per produrre compost, devono rispettare le caratteristiche previste dalla specifica normativa.
6 Frazione di materia solida contenuta p.es. nelle acque reflue urbane ed extraurbane, che viene rimossa negli impianti di depurazione, per rendere le acque chiarificate e pronte per essere reimmesse in natura (mare, fiumi, laghi, terreno superficiale).
Gli impianti di digestione anaerobica
La digestione anaerobica è un processo di degradazione naturale della sostanza organica che avviene in assenza di ossigeno, con la produzione di "biogas", una miscela di gas costituita principalmente da metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).
Il biogas può essere bruciato per produrre elettricità, solitamente tramite motore a scoppio o microturbina, oppure essere usato per la cogenerazione, generando energia elettrica e sfruttando il calore per riscaldare lo stesso impianto di digestione o per il teleriscaldamento.
Oltre al biogas viene prodotto il cosiddetto "digestato" cioè materiale organico stabile composto da lignina e cellulosa, ma anche da una varietà di componenti minerali. Il digestato somiglia al compost ma, per essere utilizzato come fertilizzante, deve essere sottoposto ad una successiva fase di degradazione e stabilizzazione in presenza di ossigeno.