Verso un'economia circolare: imballaggi riutilizzabili nel settore business to business

Immagine di un magazzino

 

 

L’Unione Europea, nel tentativo di rendere la nostra economia più sostenibile e verde, ha adottato un nuovo piano d’azione per facilitare e velocizzare la transizione verso un’economia circolare, che rappresenta uno dei principali elementi del Green Deal europeo.

 

L’economia circolare consiste, a differenza del modello lineare, nella costituzione di un sistema che prolunghi al massimo la vita dei prodotti e dei materiali tramite il riutilizzo, la condivisione e il riciclaggio, riducendo così la quantità di rifiuti prodotti. Inoltre in questo modello anche i rifiuti dovrebbero essere reintrodotti, ogni volta che questo sia possibile, in cicli produttivi, generando ulteriore valore.

Queste politiche dovrebbero avere come risultato nel breve periodo di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e nel lungo periodo di coinvolgere a pieno le aziende produttrici per utilizzare nuovi materiali che non generino scarti.

 

Sebbene il modello non sia ancora diffuso in modo esteso, si iniziano a vedere interessanti esempi nel settore del business to business (B2B) per il segmento degli imballaggi. Si possono infatti osservare sempre di più le reti formate tra diverse aziende che condividono e scambiano tra di loro materiali ed imballaggi riutilizzabili. Così facendo, imballaggi come i pallet di legno, le bombole in alluminio e imballaggi in carta, possono essere riutilizzati diverse volte riducendo la quantità di rifiuti prodotti, oltre che i costi e l’impatto ambientale del trasporto di merci.

 

Un progetto di questo tipo ha luogo a Torino e si tratta di “Abbasso Impatto”, gestito dalla cooperativa Verdessenza. Questo è un progetto di economia circolare e collaborativa che riduce l’impatto ambientale dei sui aderenti e ne riduce i costi. Vengono, da un lato, unite imprese private di varie dimensioni ed enti pubblici, e vengono fatti ordini collettivi per una grande varietà di prodotti, riducendo così l’impatto ambientale del trasporto, e ottenendo costi ridotti grazie all’acquisto di gruppo. Dall’altro lato, i produttori scelti sono controllati, locali o a filiera corta, e molti di essi sono progetti solidali.

 

 

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