Studenti fuori sede: da ESCP Business School cinque consigli per vivere in modo più sostenibile.

“Il nostro obiettivo è quello di dimostrare che anche piccole azioni quotidiane possono fare una grande differenza. Ci siamo resi conto che spesso gli studenti che iniziano un’esperienza accademica in un paese straniero sono lasciati a loro stessi e non trovano metodi e tecniche concrete per rispettare l’ambiente.” Con queste semplici ma efficaci parole cinque studenti di ESCP Business School (la prima Business School al mondo, attiva dal 1819, con sede a Torino e in altre 5 città europee) presentano il loro progetto di comunicazione, nato durante le lezioni di marketing e destinato a dare agli studenti fuori sede concreti suggerimenti per adottare uno stile di vita più sostenibile. Il progetto, sintetizzato in un articolo pubblicato sulla testata Buzzfeed, illustra alcune tra le più interessanti soluzioni reperibili nelle maggiori città universitarie (Torino, Madrid, Parigi). Ecco qualche esempio.

Mobilità: naturalmente i mezzi più sostenibili per muoversi sono, in ordine di priorità, andare a piedi, in bicicletta o usare i mezzi pubblici. Ma, come suggeriscono gli autori del progetto, può essere interessante (in caso di necessità particolari) usufruire dei servizi di car sharing di auto elettriche, come ad esempio E-VAI e Simpla in Italia, oppure Zity ed Emov a Madrid e Parigi, che sono sicuramente meno impattanti delle tradizionali auto a combustibili fossili.

Cibo: come spesso ricordato anche su queste pagine, il problema dello spreco alimentare ha assunto da tempo dimensioni globali, rappresentando uno dei fattori di impatto ambientale più gravi. Anche gli studenti universitari, spesso poco propensi a cucinare, possono fare la loro parte. Nell’articolo infatti si suggerisce il ricorso all’app Too good to go che, grazie alla connessione virtuosa tra esercenti e consumatori, consente di acquistare a prezzi scontati le eccedenze di cibo, (fresco, sano e ben cucinato) che diversamente verrebbe smaltito. Con buona pace per l’ambiente e per la salute degli studenti.

Abbigliamento: è risaputo che il settore della moda è il secondo più grande inquinatore e produttore di gas serra al mondo, soprattutto per via del modello economico del "fast fashion". I giovani sono consci di questo fatto e dunque in cerca di modelli di produzione e consumo alternativi, che coniughino la sostenibilità con il comfort. Tra le proposte del gruppo ESCP Business School una piccola start up italiana co-fondata da uno studente ventunenne. Detailz, questo il nome della start up nata ad agosto 2020, ha l’obiettivo di fornire prodotti che combinino qualità e sostenibilità, utlizzando anche materie ottenute da prodotti di scarto.

L’articolo, che potete leggere integralmente (in inglese) su BuzzFeed, prosegue con altri utili consigli da mettere in pratica nella vita quotidiana. In definitiva, come conclude Vittoria Giusiana, rappresentante del gruppo di lavoro e autrice dell’articolo, “Siamo fiduciosi che il nostro progetto sia esemplificativo dell’impegno che i giovani stanno dimostrando nei confronti dell’ambiente, oltre a sostenere piccoli brand eco-friendly e e-commerce innovativi”. Noi ne siamo convinti!

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