La serie storica dei dati sulla produzione di rifiuti e raccolta differenziata a Torino offre uno spaccato sul passato e presente della gestione dei rifiuti nel capoluogo piemontese.
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Pianificare una solida strategia per la raccolta dei rifiuti in ambito urbano è di fondamentale importanza per mitigare gli impatti negativi dell’essere umano sull’ambiente. Infatti, uno strutturato servizio di raccolta differenziata contribuisce a una maggiore intercettazione dei rifiuti e ad un miglioramento della qualità delle frazioni raccolte, con conseguente diminuzione del rifiuto indifferenziato e degli scarti da avviare a recupero energetico o, residualmente, smaltire in discarica.
Il servizio, erogato nella città di Torino da Amiat Gruppo Iren, è suddiviso per quartieri e secondo due modelli:
- La raccolta domiciliare, a sua volta realizzata attraverso due modalità:
- Con il “porta a porta”, che prevede il ritiro del rifiuto direttamente presso le utenze;
- Con le “ecoisole smart”, chiamate anche isole di prossimità, che consistono in cassonetti smart collocati sul suolo pubblico, usufruibili esclusivamente dai domiciliati tramite l’utilizzo di una tessera elettronica personale;
- La raccolta stradale, realizzata tramite l’impiego di grandi contenitori dislocati sul suolo pubblico ed accessibili a chiunque.
Il modello attualmente più diffuso tra i quartieri torinesi è quello domiciliare, fatta eccezione per il Centro in cui è ancora presente quello stradale. La modalità “porta a porta” è quella maggiormente diffusa. I seguenti quartieri sono invece quelli oggetto della recente installazione di ecoisole: parte centrale di San Salvario (nella mappa denominata “Quadrilatero”), Traiano, San Secondo, San Donato, Spine, Barriera di Milano, Borgata Vittoria-Madonna di Campagna e Falchera.
Qual è l’andamento della raccolta differenziata a Torino negli ultimi anni?
Il gestore ha pubblicato i quantitativi totali (in tonnellate) di rifiuto indifferenziato e di raccolta differenziata. Per quest’ultima, sono anche pubblicati i quantitativi delle principali frazioni raccolte.
La serie storica sull’andamento della raccolta differenziata a Torino mostra una costante crescita tra il 2016 e il 2021. Infatti, si passa da circa il 43% di raccolta differenziata registrata nel 2016 (quasi 187.000 tonnellate) al 53,3% nel 2021 (quasi 220.000 tonnellate), segnando un aumento di ben dieci punti percentuali nell’arco di cinque anni. Nel 2020 Torino ha visto una diminuzione della produzione complessiva di rifiuti urbani rispetto al 2019 (–40.000 t circa), imputabile agli effetti della pandemia da COVID-19. Nel 2021 i quantitativi prodotti sono tornati come prevedibile a valori simili al 2019. È interessante tuttavia notare la diversa ripartizione tra raccolta differenziata e rifiuto indifferenziato tra il 2019 e il 2021: la raccolta differenziata è infatti ulteriormente aumentata, mentre il rifiuto indifferenziato è in continua decrescita. Il 2020 ha infatti rappresentato l’anno in cui la raccolta differenziata ha costituito più del 50% dei rifiuti urbani totali prodotti.
I dati disaggregati per modello di raccolta e per quartiere
I dati forniti da Amiat esposti di seguito sono relativi alla percentuale di raccolta differenziata registrata dai due diversi modelli di raccolta: quella domiciliare (che raggruppa la modalità “porta a porta” e quella con “ecoisole”) e quella stradale. I dati mostrano che la raccolta domiciliare è il modello che garantisce migliori performance sotto questo punto di vista.
Il grafico seguente mostra una decrescita della percentuale di raccolta differenziata del modello raccolta domiciliare: questo dato non è tanto da ricollegarsi alle performance del modello quanto ai quartieri che negli anni hanno visto cambiare il modello di raccolta adottato, e quindi sono passati da un gruppo all’altro. Questo dato potrebbe quindi trarre in inganno. Il passaggio di alcuni quartieri meno virtuosi nel raggruppamento della raccolta domiciliare ha portato infatti ad un abbassamento della media della percentuale di raccolta differenziata di tale gruppo. Tuttavia, guardando ai singoli quartieri si evidenzia un netto miglioramento con il passaggio da un modello stradale ad uno domiciliare.
Entrando nello specifico dei singoli quartieri torinesi, distinguendo i dati del modello domiciliare nelle due modalità (“porta a porta” e a “ecoisole”), si può avere un ventaglio di informazioni più ampio ed approfondito sulla raccolta differenziata.
Nel 2021 la modalità “porta a porta” è quella maggiormente diffusa (19 quartieri). Seguono i 7 quartieri serviti da “ecoisole” (di cui 3 in corso di attivazione nell’anno). I quartieri torinesi che nel 2021 hanno registrato la miglior performance sono Traiano (con il 67% di raccolta differenziata) e Madonna del Pilone (con il 65%): il primo impiega la modalità ad “ecoisole”, mentre il secondo la modalità “porta a porta”. Il modello stradale era invece impiegato in 3 quartieri: Barriera di Milano (in cui tuttavia nel 2022 sono state installate le ecoisole), Centro Storico e Vanchiglia, con performance meno apprezzabili.
A conferma di come le modalità “porta a porta” e a “ecoisole” riescano a intercettare maggiori quantità di rifiuto differenziato rispetto al modello stradale si segnala che, nei quartieri in cui dal 2016 al 2021 è stato modificato il modello di raccolta rifiuti, ora si registrano anche maggiori quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato. Per citare un esempio più recente, la zona delle Spine è passata dal circa il 45% di raccolta differenziata nel 2020, con il modello stradale, a ben il 64% nel 2021, a seguito dell’installazione delle “ecoisole”.
L’andamento della raccolta differenziata percentuale a Torino negli ultimi anni è in costante crescita. In particolare, dai dati forniti si evince come il modello di raccolta domiciliare sia da preferire a quello stradale, in quanto in grado di intercettare maggiori quantità di rifiuto differenziato.
Giacomo Pace
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Se il tuo quartiere svolge la raccolta “porta a porta”, consulta anche il nostro calendario di raccolta sulla web app “La tua differenziata”.