Il World Food Programme vince il Nobel per la Pace. Azzerare la fame anche con la lotta allo spreco alimentare.

"Credo che ciò che il comitato abbia fatto oggi sia riconoscere il fatto che non possiamo ignorare i poveri, i bisognosi e i vulnerabili che stanno soffrendo in tutto il mondo", ha affermato David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme in una conversazione con Olav Njølstad, direttore del Norwegian Nobel Institute. In questo colloquio tutta la gioia e la sorpresa di sapersi vincitori di un così alto riconoscimento. Beasley descrive come ha sentito la notizia: "Qualcuno è entrato e ha detto 'Il Premio Nobel per la Pace!' e io ho detto 'Sì, e allora?' E lui ha detto "abbiamo vinto!".
Il Norwegian Nobel Commitee ha motivato con queste parole l’assegnazione del Premio : "La pandemia di coronavirus ha contribuito a un forte aumento del numero di vittime della fame nel mondo. In Paesi come Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, la combinazione di conflitto e pandemia ha portato a un drammatico aumento del numero di persone che vivono sull'orlo della fame. Di fronte alla pandemia, il Wfp ha dimostrato un'impressionante capacità di intensificare i propri sforzi. Come ha affermato la stessa organizzazione, 'fino al giorno in cui avremo un vaccino medico, il cibo è il miglior vaccino contro il caos'". La pandemia, ricordiamolo, ha acuito situazioni di sofferenza economica e alimentare non solo nei Paesi già provati da decenni ma anche in realtà che si credevano “immuni” al fenomeno. Secondo l’ultima analisi stilata da Coldiretti, sulla base di dati di Caritas e Banco Alimentare, si documentano in Italia oltre un milione di persone povere in più, con un’impennata del 40% delle richieste di aiuti alimentari. Già in autunno, sottolinea Coldiretti, l’Italia potrebbe trovarsi a fronteggiare un’ondata di 4 milioni di nuovi poveri, “costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari”. E tutto ciò mentre nel Mondo lo spreco globale di cibo rappresenta circa 1/3 del totale prodotto: diventa allora ancor più pressante la necessità, per tutti noi, di adottare uno stile di vita etico oltre che sostenibile, che limiti il più possibile lo spreco di cibo.

Fonti:

ANSA
The Nobel Price
Gambero Rosso
Coldiretti

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