Circularity GAP Report: Guidare la Transizione Globale verso un'Economia Circolare

Quello dell’economia circolare è un tema che spesso viene ripreso dalle amministrazioni come una soluzione strategica per affrontare sfide ambientali, economiche e sociali. I dati tuttavia ci mostrano che nel pratico l’economia circolare è una rarità a scala mondiale. Questa constatazione emerge chiaramente dall’ultimo rapporto sul Circularity Gap, condotto dalla Circle Economy Foundation, in collaborazione con Deloitte
Risale al 2018 il primo Circularity Gap Report, che mostrava come solo il 9,1% dell'economia mondiale operava in modo circolare, evidenziando un divario significativo.
Questo divario non è certo diminuito negli anni: nel 2023, il tasso globale di circolarità è sceso drasticamente al 7,2%, confermando che l'economia mondiale si trova in netto contrasto con i principi dell'economia circolare e non riesce a soddisfare adeguatamente le esigenze delle persone e del pianeta. Questo crollo rappresenta una situazione critica e mette in luce una discrepanza significativa tra la retorica sull'economia circolare e la sua attuazione pratica.


L'economia circolare è un modello economico innovativo che mira a ridurre lo spreco e massimizzare l'efficienza delle risorse. Contrariamente al tradizionale modello lineare di "prendere, produrre, usare e gettare", l'economia circolare promuove l'idea di cicli di vita dei materiali e dei prodotti. In pratica, ciò significa riutilizzare, riciclare e recuperare i materiali e i prodotti esistenti il più possibile, riducendo così la dipendenza dalle risorse naturali e mitigando l'impatto ambientale.
Questo approccio non solo favorisce la sostenibilità ambientale, ma incoraggia anche la creazione di nuovi modelli di business. Ad esempio, l'economia circolare promuove il design sostenibile, la riparazione e il riutilizzo dei prodotti, nonché la condivisione e il noleggio di beni anziché l'acquisto. Ciò non solo riduce i rifiuti e l'inquinamento, ma può anche generare opportunità economiche attraverso la creazione di nuovi mercati per i materiali riciclati, l'innovazione nei processi produttivi e la creazione di posti di lavoro nell'ambito della gestione dei rifiuti, del riciclo e della riparazione.
In sostanza, l'economia circolare rappresenta un approccio olistico che mira a coniugare benefici ambientali, economici e sociali, offrendo un percorso sostenibile per lo sviluppo economico e la prosperità futura.


Il Circularity GAP si pone come uno strumento essenziale per valutare il grado di adozione dell'economia circolare a livello mondiale o nazionale, offrendo una visione chiara dello stato attuale dell'adozione di questo modello economico. Questa misura, sviluppata per colmare una lacuna nelle valutazioni globali dell'economia circolare, si basa sull'analisi di dati chiave che permettono di identificare i settori e i paesi che richiedono maggiori sforzi per una transizione completa verso un'economia circolare.
L'obiettivo finale del Circularity GAP è quello di stimolare l'adozione di politiche e strategie mirate, accelerando così la transizione verso un'economia circolare. In un periodo in cui la sostenibilità rappresenta una delle principali preoccupazioni globali, monitorare il progresso dell'economia circolare diventa cruciale per garantire un futuro più sostenibile per tutti.
La crescente preoccupazione per le pratiche economiche lineari, basate sul consumo eccessivo di risorse, ha sollevato importanti questioni riguardo all'impatto sull'ambiente e sulla capacità delle risorse naturali di rigenerarsi. Il Circularity Gap Report evidenzia che il consumo globale di materiali ha raggiunto cifre allarmanti, toccando i 582 miliardi di tonnellate, con molte nazioni ad alto reddito che hanno già raggiunto un punto di saturazione.
Per affrontare queste sfide, la Circle Economy Foundation ha elaborato strategie pratiche per promuovere l'adozione dei principi dell'economia circolare, concentrando l'attenzione su settori chiave come alimentazione, produzione e costruzioni. Queste strategie includono la promozione di cibi a basso impatto ambientale, la progettazione di prodotti durevoli e facilmente riciclabili, e lo sviluppo di edifici efficienti dal punto di vista energetico e realizzati con materiali a basso impatto ambientale. Senza il contributo attivo dei paesi ad alto reddito, che hanno gli strumenti e le risorse per attuare cambiamenti significativi, difficilmente si otterranno risultati duraturi nell’adozione di pratiche di economia circolare su scala globale.


Lorenzo Nigro

 

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Per approfondimenti

Economia circolare, in cinque anni il tasso è sceso dal 9,1% al 7,2% (QuiFinanza.it)

Economia circolare, l’Italia è la più virtuosa d’Europa (QuiFinanza.it)

The Circularity GAP report 2024  

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