29 settembre 2020: prima Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari.

Lo scorso 19 dicembre 2019 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva designato il 29 settembre come Giornata internazionale della consapevolezza della perdita e dello spreco alimentari (IDAFLW), riconoscendone la valenza come mezzo per sensibilizzare sull'importanza del problema e sulle possibili soluzioni, a tutti i livelli e in ogni fase della filiera alimentare. Lo slogan scelto per la giornata, “Stop food loss and waste. For the people. For the planet” sintetizza quanto la lotta allo spreco alimentare possa significare per tutti noi: innanzitutto garantire l’equità di accesso al cibo, contrastando la dicotomia che vede da una parte milioni di persone sottoalimentate e dall’altra ancor di più afflitte da patologie derivanti da una cattiva nutrizione (malattie cardiocircolatorie, diabete e patologie oncologiche). La seconda parte dello slogan richiama l’importanza che la lotta allo spreco ha per la tutela dell’ambiente: ad esempio la quantità di CO2 emessa in atmosfera in seguito allo spreco di cibo è paragonabile a quella prodotta dalle grandi potenze industriali (USA e Cina in testa). A livello planetario il numero delle persone in sofferenza alimentare ha continuato ad aumentare negli ultimi cinque anni e la pandemia da COVID-19 sta ulteriormente mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare e nutrizionale di un enorme numero di persone in tutto il mondo, anche nei paesi occidentali. Si stima infatti che le persone in difficoltà potrebbe raggiungere i 132 milioni. A questo quadro drammatico si devono aggiungere il deterioramento degli ecosistemi e l'impatto dei cambiamenti climatici. Durante l’evento inaugurale della Giornata i rappresentanti della FAO e i loro partner hanno fatto appello all'intera comunità affinché si impegni a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, così da evitare un ulteriore tracollo della sicurezza alimentare e un impoverimento delle risorse naturali. Inger Andersen, Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, ha esortato i governi a inglobare il problema delle perdite e degli sprechi alimentari nelle rispettive strategie nazionali per il clima. "Finora sono soltanto 11 i paesi che hanno inserito la questione delle perdite alimentari nei loro contributi determinati a livello nazionale, mentre nessuno vi ha introdotto la voce sugli sprechi alimentari. Includendo le perdite e gli sprechi alimentari e l'obiettivo di regimi alimentari sostenibili nei piani rivisti per il clima, i responsabili politici possono migliorare anche del 25 per cento le loro capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento agli stessi attraverso i sistemi alimentari," ha spiegato Andersen. Le iniziative che si sono svolte in tutto il mondo sono state innumerevoli; prossimamente pubblicheremo su questo sito una Rassegna stampa con le notizie più interessanti. Stay tuned!

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