Nuovo Regolamento Imballaggi: si va verso l’approvazione

Dopo un lungo periodo di negoziati, la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, i rappresentanti del Parlamento europeo e i rappresentanti della Commissione europea hanno trovato un accordo preliminare su una proposta di regolamento riguardante i rifiuti da imballaggi. Questo accordo segna un importante passo avanti, proponendo misure concrete volte a ridurre l'uso di imballaggi non sostenibili e a promuovere una gestione più responsabile dei rifiuti. 


L'obiettivo principale del regolamento è quello di ridurre l'impatto ambientale causato dagli imballaggi, incentivando l'adozione di misure più sostenibili e garantendo standard più elevati nella gestione complessiva dei rifiuti. Questo risultato è stato raggiunto dopo un processo negoziale complesso, che ha richiesto un'attenta mediazione tra le varie posizioni e interessi in gioco. 
Adesso, il testo dovrà passare l'esame del Coreper, il consiglio dei rappresentanti permanenti degli Stati membri dell'Unione Europea, prima di essere definitivamente approvato. Una volta superata questa fase, il regolamento entrerà in vigore entro 18 mesi.


Il regolamento proposto mira a una significativa riduzione dei rifiuti, con uno specifico obiettivo di ridurre del 15% gli imballaggi in plastica entro il 2040. Questo obiettivo si concentra sulla diminuzione complessiva della quantità di imballaggi in plastica utilizzati a partire da 18 mesi dopo l’approvazione del regolamento, e sarà accompagnato da tappe intermedie: riduzione del 5% entro il 2030 e del 10% entro il 2035.
Una delle principali disposizioni del regolamento è il progressivo divieto di utilizzo di determinati tipi di imballaggi. A partire dal 2030, saranno vietati gli imballaggi utilizzati per la frutta e la verdura fresca non trasformata, così come gli imballaggi monouso non riciclabili utilizzati nei bar e nei ristoranti per condimenti, salse e zucchero. Saranno vietate anche le dosi campione di prodotti per l'igiene personale, comunemente usati nel settore alberghiero. Inoltre, saranno banditi i sacchetti monouso in plastica ultraleggeri, a meno che non siano strettamente necessari per motivi igienici o come imballaggio primario per alimenti sfusi, allo scopo di prevenire gli sprechi alimentari.
Il regolamento impone anche requisiti riguardanti i servizi di cibo e bevande da asporto, che dovranno garantire ai consumatori la possibilità di utilizzare bottiglie e contenitori riutilizzabili. 
Inoltre, gli Stati membri saranno tenuti, a partire dal 2029, a garantire che il 90% delle bottiglie di plastica e delle lattine in commercio siano riciclate, attraverso l'implementazione di punti di raccolta per i contenitori vuoti. Per raggiungere questo obiettivo, saranno introdotti sistemi di deposito cauzionale, incoraggiando i consumatori a restituire i contenitori per il riciclaggio. Sono previste eccezioni per gli Stati che già hanno implementato sistemi efficienti di raccolta e per coloro che raggiungeranno un tasso di raccolta differenziata superiore all'80% entro il 2026, a condizione che presentino un piano credibile per raggiungere il 90%.


La produzione di imballaggi e la gestione dei rifiuti che ne derivano costituiscono un settore di vitale importanza, con il potenziale di diventare un motore trainante per un'Europa più sostenibile e circolare, se gestito in modo adeguato. Questo è verro soprattutto se consideriamo che, nonostante aumento nella percentuale di rifiuti riciclati, il tasso di crescita dei rifiuti derivati dagli imballaggi supera di gran lunga la quantità riciclata. Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito a un aumento del 25% nei rifiuti di imballaggio, con una prevista ulteriore crescita del 19% entro il 2030, a meno che non vengano adottate azioni decisive.
È evidente dunque che le misure prese prese dall’Unione Europea e le misure che attuerà in futuro saranno cruciali per evitare conseguenze preoccupanti per l’ambiente e la società nel suo complesso.


Lorenzo Nigro 

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