Label-less: nuove strategie contro l’eccesso di imballaggi

Sono numerosi nei supermercati i prodotti che presentano un’etichetta in plastica coprente. L'indicazione sulla stessa spesso consiglia di staccare l’etichetta dal prodotto per facilitarne il riciclo, poiché i due imballaggi nel caso in cui siano realizzati con polimeri diversi saranno difficilmente selezionabili. Probabilmente, pochi consumatori seguono tale raccomandazione, complicando così la separazione dei polimeri nei centri di riciclaggio. Ma anche se dovessimo separare correttamente le etichette dai prodotti che acquistiamo, ci ritroviamo a buttare nel cestino due imballaggi.


Sul mercato sono diversi i tipi di plastica disponibili, e non possono essere riciclati insieme. Recuperare polimeri di un singolo tipo consente di ottimizzare il processo di riciclo, generando nuovi materiali. La plastica impiegata per i prodotti venduti nei supermercati spesso è colorata, per rispondere a dinamiche di mercato ben precise, e attirare l’attenzione dei consumatori. Tuttavia, questo comporta una varietà di tipi di plastica differenti, e persino quando si tratta di prodotti realizzati con plastica trasparente, le etichette svolgono la funzione di catturare l'attenzione dell'acquirente. Gli impianti devono separare gli imballaggi anche in base al colore, altrimenti il materiale plastico riciclato risulterebbe grigio o marrone a seconda della miscela di colori.


Una maggiore riduzione degli imballaggi può essere ottenuta attraverso la rimozione delle etichette dai prodotti. Tuttavia, è importante comprendere che questo cambiamento non è così semplice come potrebbe sembrare inizialmente. Le informazioni e i loghi che normalmente si trovano sulle etichette dovrebbero essere direttamente stampati sul corpo delle bottiglie (o di altri tipi di imballaggio), comportando quindi una rimodulazione dell’aspetto visivo del prodotto e un’attenta analisi di mercato.
Rimuovere completamente le etichette elimina la necessità di separarle dai prodotti durante il processo di riciclaggio, riducendo così la quantità complessiva di materiale da imballaggio utilizzato.
Sempre più marchi stanno abbracciando questa tendenza, producendo bottiglie realizzate al 100% con PET riciclato e senza etichette
Un esempio è quello del gruppo Coca-Cola, che nel Regno Unito sta testando prodotti senza etichetta. L’obiettivo, come già ribadito, è quello di ridurre gli imballaggi e semplificare il riciclo dei prodotti, e per fare ciò ha portato sugli scaffali di alcuni selezionati punti vendita Tesco Express (in sole 5 città inglesi) bottiglie di Sprite e di Sprite Zero da 500 ml in PET riciclato. Questi prodotti rimarranno in vendita fino a marzo. Al termine di questa prova si tireranno le somme, e non è da escludere che il label-less possa essere il futuro di tutti i prodotti (che in genere richiedono un’etichetta) della multinazionale e non solo.
Infatti, Coca-Cola non è l’unica azienda a muoversi verso un approccio "label-less" o a adottare misure per migliorare la sostenibilità dei propri prodotti. Un numero crescente di aziende sta abbracciando questa tendenza, che va ad accompagnare altre soluzioni sostenibili come la sostituzione del PET tradizionale con materiale riciclabile, l’adozione di tappi ancorati al collo delle bottiglie per ridurre la dispersione di plastica nell’ambiente o l’alleggerimento delle bottiglie per ridurre il consumo di risorse.


Lorenzo Nigro 

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