Discarica

La Commissione europea da diversi anni ha previsto che negli Stati membri l'uso delle discariche sia sempre più limitato: nel cosiddetto "pacchetto sull'Economia circolare" è previsto, tra l'altro, un obiettivo di riduzione del collocamento in discarica di tutti i rifiuti al massimo al 10% entro il 2030. Nel frattempo, prima che l'attuazione delle misure del pacchetto porti alla revisione delle Direttive europee sui rifiuti, si continuano ad applicare le normative in vigore.

Esistono tre tipologie differenti di discarica per rifiuti:

  • per rifiuti non pericolosi (tra i quali gli RSU)
  • per rifiuti inerti (1)
  • per rifiuti pericolosi (2).

Le discariche moderne devono essere costruite secondo una struttura che consenta di isolare i rifiuti dal terreno, rispettare gli standard igienici e la biosfera e riutilizzare il biogas (3), prodotto durante i processi biologici che avvengono nella massa dei rifiuti, come combustibile per la generazione di energia elettrica e termica.

La struttura tipo di una discarica controllata prevede un fondo di argilla su cui è adagiato un isolamento detto "geomembrana" (4), uno strato di sabbia o altro materiale con proprietà simili per l'assorbimento e il recupero del percolato (5), uno strato superficiale di terreno per la copertura e la crescita delle piante ed i sistemi di raccolta, controllo e stoccaggio o trattamento delle emissioni (biogas e percolato). Il sistema di raccolta del percolato solitamente consiste in una rete di tubi fessurati immersi in uno strato di ghiaia drenante appena al di sopra dello strato di impermeabilizzazione. Tale sistema permette di intercettare i flussi di percolato e di inviarli ad appositi impianti di trattamento.

 

Schema discarica rifiuti urbani

Il biogas prodotto in discarica non può essere lasciato libero nell'aria: infatti si tratta di un gas molto inquinante e che è responsabile di un effetto serra 20 volte maggiore rispetto a quello dall'anidride carbonica (CO2). Quindi, come per il percolato, viene anch'esso intercettato mediante delle apposite tubazioni e inviato a dei bruciatori: grazie al calore prodotto durante la combustione viene prodotta dell'energia elettrica.

In generale, nella discarica i rifiuti sono soggetti ai naturali processi di decomposizione anaerobica, per oltre 30 anni dal conferimento, con la conseguente produzione di biogas e di percolato per quasi tutto il periodo.

Le discariche nel territorio metropolitano

Nel corso del 2016 negli impianti di discarica per rifiuti non pericolosi del territorio metropolitano sono state smaltite circa 45 mila tonnellate di rifiuti urbani. Le discariche del sistema pubblico provinciale hanno ricevuto nel 2016 circa il 9% dei rifiuti urbani residuati a valle delle raccolte differenziate, contro il 25% del 2014 ed il 75% del 2013: il sistema delle discariche del territorio torinese è pertanto in una fase di assestamento su un livello residuale.


 

Note

1rifiuti inerti: rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica, per esempio i residui dei piccoli lavori di edilizia

2rifiuti pericolosi: sono rifiuti che, a causa dell'alta concentrazione di sostanze inquinanti presenti al loro interno, possono essere pericolosi per l'ambiente e gli animali, come ad es. pile, farmaci, olii, ecc...

3biogas: miscela di vari tipi di gas, principalmente il metano, prodotti dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residui organici vegetali o animali.

4geomembrana: telo in plastica che funziona da barriera e evita che le sostanze inquinanti possano raggiungere il terreno circostante.

5percolato: liquido che si origina prevalentemente dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi.