Le conseguenze dell’usa e getta nelle sigarette elettroniche

Ecco spiegato l’impatto negativo delle sigarette elettroniche usa e getta sull’ambiente e la sfida che pongono al sistema di gestione dei rifiuti. 

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Le sigarette elettroniche, o e-cig, sono quei dispositivi in grado di emettere vapore, solitamente aromatizzato, con una concentrazione di nicotina che varia dai 0 ai 20 mg.  Tale vapore si genera dal surriscaldamento di una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo e sostanze aromatizzanti.   

Le e-cig si possono trovare in commercio sia sotto forma di “penne” ricaricabili alle quali è necessario sostituire solo parti elettroniche, come per esempio la resistenza interna una volta usurata, sia sotto forma di “penne” usa e getta. È proprio su quest’ultima categoria  che si concentrano le preoccupazioni per i danni ambientali conseguenti alla loro dispersione. 

Non è semplice decretare la vita media di una sigaretta elettronica usa e getta, in quanto è programmata su un massimale di “puff” (equivalente alle aspirazioni delle sigarette classiche). Pertanto, tutto dipende dalla frequenza di tiro del fumatore. In media, ogni e-cig è programmata per fornire tra i 600 e gli 800 puff, corrispondente a poco più di 20 sigarette classiche. Appare quindi chiaro che la vita media di questi dispositivi sia molto breve. 

Una volta esaurite le e-cig si classificano a pieno titolo come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), e vanno pertanto appositamente differenziate.
Il corretto conferimento nella raccolta differenziata delle e-cig, in particolare quelle usa e getta, non sembra tuttavia essere la priorità dell’utente in procinto di sbarazzarsene. Infatti, la loro dispersione nell’ambiente procede a ritmi crescenti. A testimoniarlo è un caso studio condotto dall’azienda londinese Bywaters, che ha analizzato il contenuto dei rifiuti prodotti dagli abitanti della città negli ultimi 3 anni: in particolare, si evidenzia un forte aumento di tutti quei rifiuti legati all’industria e alla pratica dello svapo.  A fronte di questo aumento, Bywaters ha organizzato un evento pubblico di raccolta rifiuti per sensibilizzare la cittadinanza circa gli impatti negativi delle sigarette usa e getta. Al termine di questo evento, l’azienda conta 129 kg di rifiuti legati alle e-cig usa e getta raccolti in soli due giorni.

Apparecchiature come le sigarette elettroniche sono soggette al sistema EPR (Responsabilità Estesa del Produttore), in base al quale il produttore di un bene ha la responsabilità (anche economica) della gestione del fine vita del bene stesso. Non solo, tale politica ambientale prevede che i produttori di bene implementino campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai consumatori, al fine di informare circa il corretto conferimento dei rifiuti derivanti dai propri prodotti. 
Il problema del non corretto conferimento da parte degli utenti delle sigarette elettroniche usa e getta è da ricondursi non solo ai comportamenti individuali poco virtuosi ma anche alla mancanza di informazione diffusa ed efficace circa il rifiuto prodotto. 

La gestione dei rifiuti (e la produzione dei beni a monte) dovrebbe priorizzare la prevenzione, la riduzione e il riuso, in coerenza con la piramide della gerarchia dei rifiuti citata nella direttiva 98/2008/CE. Appare quindi chiaro che nessuna pratica di usa e getta rispetti queste indicazioni. Nel caso delle e-cig in particolare, emerge l’aggravante legata ai materiali preziosi e rari utilizzati così come della complessità del rifiuto generato,Date le sue componenti plastiche ed elettroniche, il corretto conferimento di questi rifiuti risulta fondamentale sia per evitare ingenti danni ambientali ma anche per evitare lo spreco di risorse preziosissime, avviandole a riciclo. 


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Inoltre, dal 2010 è in vigore il D.Lgs 151/2005 che prevede la possibilità per gli utenti di restituire i rifiuti da apparecchiature elettroniche al negozio stesso previa acquisto di un dispositivo o elettrodomestico equivalente. Tale meccanismo è conosciuto anche come “uno contro uno”,
Tale disposizione è stata integrata nel 2016 con il Decreto Ministeriale 121/2016, con l’obiettivo  di favorire e semplificare la gestione e raccolta di piccoli RAEE (fino a 25 cm), rendendo possibile consegnare piccoli RAEE a negozianti e rivenditori senza l’obbligo di un acquisto equivalente al prodotto reso. Tale meccanismo è definito come “uno contro zero”.

Anna Ferrari

Per approfondimenti:

Non riciclabili e inquinanti, le e-cigarette diventano un problema ambientale (Green & Blue) 

Sigaretta elettronica (Ministero della Salute)

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Piccoli RAEE (beataladifferenziata)

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