I centri del riuso, realtà in evoluzione ad alto potenziale

Il caso della Cooperativa Sociale Triciclo: un’esperienza  ventennale tutta torinese, per integrare il riutilizzo nel sistema di gestione dei rifiuti.

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Con centri del riuso (o riutilizzo) si intendono  strutture e attività dove la cittadinanza può consegnare gratuitamente beni usati in buono stato, integri e funzionanti (o che comunque necessitano solo di piccole riparazioni) che possono essere donati, scambiati o venduti con il fine di essere riutilizzati. Questi centri hanno pertanto lo scopo primario di rimettere in circolo beni ancora utilizzabili, evitando che diventino rifiuti prima dell’effettiva fine della loro vita utile. Gli effetti positivi stimolati dai centri del riuso sono molteplici; tra i più importanti abbiamo:

  • la riduzione della produzione di nuovi beni e quindi della necessità di estrazione ed impiego di materie prime (e/o seconde);
  • la possibilità di acquistare beni ad impatto ambientale ridotto;
  • un più rigoroso rispetto della gerarchia della gestione dei rifiuti, in base a cui la prevenzione e il riuso sono da prediligere rispetto al recupero di materia e recupero energetico;
  • la promozione di una cultura maggiormente circolare che favorisca il riutilizzo alla “rottamazione” dei prodotti quando possibile.

Non esistono ancora censimenti puntuali sulla diffusione dei centri di riutilizzo in Italia. Il documento “Prima indagine conoscitiva sulle misure di prevenzione della produzione dei rifiuti urbani adottate dai comuni”, pubblicato da ISPRA nel 2020, testimonia che nel campione di 325 comuni considerati, il 24,3% di essi ospitano mercatini dell’usato, punti di scambio e/o centri del riuso. Emerge inoltre un elemento interessante da tale indagine: circa il 9% dei comuni studiati dispone di aree apposite all’interno del centro di raccolta finalizzate alla donazione di beni destinati al riutilizzo.
Sono proprio i Comuni che, nel quadro normativo attuale, possono ricoprire ruoli determinanti nell’integrazione del riutilizzo nel ciclo integrato dei rifiuti. Questa potenzialità deriva dalla facoltà d’individuare appositi spazi presso i centri di raccolta per l’esposizione temporanea finalizzata allo scambio tra privati di beni usati e funzionati direttamente idonei al riutilizzo e aree adibite alla preparazione al riutilizzo.  Tuttavia, nonostante la possibilità di dare vita a esperienze strutturate che abbiano una propria sostenibilità economica, oltre che ambientale e sociale, la mancanza di una strategia nazionale di fondo fa sì che i centri del riuso rimangano ad oggi perlopiù un’alternativa quasi sempre supportata da iniziative di carattere sociale no-profit e limitatamente sviluppate.

 

Un’esperienza ventennale tutta torinese: la Cooperativa Triciclo e il Centro del Riuso di Via Arbe

Un esempio di centro del riuso operativo sul territorio metropolitano è quello della Cooperativa Sociale Triciclo. Triciclo si forma nel 1997 occupandosi inizialmente di sgomberi di locali con l’obiettivo di dare una seconda vita agli oggetti ritrovati. Nel 1998, la Cooperativa presenta una proposta innovativa e all’avanguardia al Comune di Torino: la costruzione di un unico complesso che abbinasse un centro del riutilizzo con vendita al dettaglio al centro di raccolta di Amiat in Via Arbe 12. Il progetto si realizza nel 2006 grazie ai fondi europei per le olimpiadi invernali.

Gli oggetti portati dai diversi utenti presso il centro di via Arbe possono quindi avere due diversi destini: ciò che non è più utilizzabile viene conferito separatamente nei rispettivi cassoni e diventa rifiuto; quelli invece ancora riutilizzabili o che necessitano solo di piccole riparazioni, possono essere donati a Triciclo. Il centro di riutilizzo si occupa successivamente di selezionare i beni donati e valutarne lo stato per metterli successivamente in vendita o conferirli al centro di raccolta se non più riutilizzabili.
Non secondarie, infine, sono le attività di formazione e sensibilizzazione sul tema dei rifiuti e della loro gestione, rivolte principalmente alle scuole e organizzate da Triciclo in collaborazione con EduIren.

Tommaso Gregori


Per approfondimenti:

Rete centri del riuso, riparazione e upcycling

Speciale centri del riuso | Economiacircolare.com

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