Compensazione dei rifiuti: progetto pilota per la raccolta e il trattamento dei R.A.E.E. in Nigeria

Un meccanismo di finanziamento internazionale per trattare e raccogliere rifiuti elettronici in modo sostenibile nei Paesi con minori opportunità.

 

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La compensazione dei rifiuti, in inglese waste compensation, è un meccanismo di finanziamento internazionale ideato dall’azienda olandese Closing The Loop. Il modello mira a favorire lo sviluppo di una filiera di raccolta e riciclo in Paesi con difficoltà economiche, nei quali spesso manca un sistema di responsabilità estesa del produttore. Closing The Loop propone uno schema che si articola attraverso un contributo, fornito durante l’acquisto di prodotti certificati, da parte dell’industria e degli utenti di Paesi economicamente avvantaggiati così da foraggiare la raccolta e l’adeguato riciclo di una quantità equivalente di rifiuti.

Il progetto pilota E-waste compensation as an international financing mechanism in Nigeria (EcoN) promosso dalla PREVENT Waste Alliance e portato avanti da Closing The Loop, Hinckley Recycling, Öko-Institut e.V., SRADev Nigeria e Verde Impacto Nigeria si è occupato di testare il meccanismo in Nigeria, ponendo l’attenzione sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E.). I rischi ambientali e per la salute, scatenati dalla mancanza nel Paese di una filiera di riciclo controllata dei rifiuti elettronici, sono stati decisivi per scegliere dove testare la compensazione dei rifiuti.

Il progetto pilota,  attuato da gennaio 2021 a settembre 2022, si è occupato nella sua fase iniziale di formare aziende di riciclaggio e raccoglitori sui rischi e le prassi legate al riciclo delle due tipologie di rifiuti presi in causa: schermi piatti e batterie a ioni di litio. Successivamente si è studiata la fattibilità di smaltimento e recupero dei materiali all’interno del Paese analizzando varie metodologie di trattamento dei rifiuti, le problematiche ad esse collegate ed i costi. Nel caso degli schermi piatti (televisori, monitor e monitor di laptop) ci sono stati ottimi risultati in termini di riciclo in sicurezza e recupero di materie prime-seconde, l’esportazione è stata necessaria solo per le retroilluminazioni a lampade di vapori di mercurio, che in Nigeria sono ancora largamente diffuse, per mancanza di sistemi di trattamento in sicurezza di questo metallo pesante. Per quello che riguarda le batterie a ioni di litio si è riscontrato un contesto molto differente. Il riciclo a livello mondiale è ancora complicato: nei paesi produttori, come Cina e Corea del Sud, è già presente un sistema di riciclo abbastanza stabile, mentre in Europa e USA la filiera è ancora acerba. In Nigeria è totalmente assente un’industria di riciclo per questa tipologia di prodotti, di conseguenza anche la raccolta non è economicamente vantaggiosa, quindi è necessaria l’esportazione del rifiuto che però ha costi elevati e difficoltà logistiche per via della pericolosità quando non trattato.

Il progetto è stato comunque in grado di raccogliere e trattare 30 tonnellate di rifiuti elettronici e ottenere la partecipazione di aziende produttrici di schermi piatti (Philips e MMD) per l’applicazione del modello di compensazione del rifiuto. Il progetto pilota ha dunque così dimostrato che il modello è solido e realmente in grado di finanziare lo sviluppo di infrastrutture di riciclo nei Paesi con difficoltà nel trattamento di rifiuti elettronici pericolosi.

 

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Per approfondimenti:
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Tommaso Gregori

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